USA Notes: “Alex, the Italian guy”

Anche Alessandro Fedele è arrivato a concludere la sua seconda settimana statunitense nel Nebraska. Ecco il racconto delle sue prime emozioni e delle sue scoperte del magico mondo americano.É proprio vero, il tempo vola. Ormai sono un cittadino da due settimane di una piccola cittá del Nebraska, stato che probabilmente non tutti conoscono data la sua poca fama in mezzo alle altre 49 stelle statunitensi. Vivo a Columbus, precisamente.
In due settimane ho imparato ad adattarmi, a conoscere persone, a visitare luoghi nuovi; ma soprattutto sto tutt’ora affinando il mio inglese, assecondandolo ad uno molto meno “matematico” rispetto a quello che si studia a scuola. Ancora adesso numerosi termini sono incomprensibili o sconosciuti, ma devo dire che sto facendo progressi.
Tra le molte novitá, c’è anche quella della scuola, iniziata da una settimana, del tutto diversa da quella italiana, ma analoga se non uguale a quella che si vede nei film. Ci sono il gruppo dei giocatori di basket e football (al quale io posso dire con orgoglio di appartenere), quello delle cheerleader, quello dei nerds e chi piú ne ha, piú ne metta. Anche io come tutti ho un armadietto al quale faccio sosta tra un cambio di corso e l’altro per depositare i libri che non servono e, lo ammetto, anche per sentirmi piu uno studente di una High School statunitense.
Dato il ristretto numero di abitanti nel paese, anche a scuola siamo in pochi, tutti mi conoscono e mi coinvolgono nelle attivitá extrascolastiche; ormai sono famoso come “Alex the italian guy”.
Dal punto di vista sportivo, la scuola è eccezionale: tutto ruota intorno agli sport e ai corrispettivi team che sono sempre supportati da un sostenuto numero di studenti tifosi. Purtroppo il campionato di pallacanestro inzia a novembre e i Vikings della squadra di basket della Lakeview High School si dedicano ad altri sport.
La squadra di football, poichè il campionato è alle porte, fa giá i suoi primi allenamenti. Io, coinvolto dai numerosi cestisti della scuola, mi sono dato al Cross Country, che si puó spiegare come preparazione atletica in mezzo alla campagna, con tanto di competizioni tra scuole.
Gli allenamenti sono ogni giorno dopo scuola, e di solito corriamo 3 o 4 miglia al giorno; come preparazione atletica direi che è ottima, ma si puó immaginare la stanchezza che accumulo a fine giornata. Ad ogni modo con alcuni compagni ho la possibilità di accedere al campo da basket che c’è a scuola per fare sessioni di tiro come allenamento prestagionale; il campo è davvero un sogno, uno dei migliori che io abbia mai visto e giocarci sarà fantastico.
Non dico che non mi manchi l’Italia, ma più il scorre il tempo, piú sono felice di poter fare questa esperienza negli USA.

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